Complice la pandemia, la crescita dell’e-commerce globale ha visto un’accelerazione notevole nel mondo, in Italia in particolare.
Italia che ha digitalizzato le sue abitudini di spesa a partire dal Natale 2020, incrementando del 78% la presenza online delle sue aziende (Shopping Index, Salesforce – azienda specializzata nel Customer Relationship Management). Si compra più da mobile che da pc e soprattutto articoli sportivi, elettrodomestici e borse di lusso.
Il nuovo regime speciale One Stop Shop (OSS)
In previsione di questo scenario, lo scorso 30 settembre 2020 l’Unione Europea, con la pubblicazione delle Note esplicative sulle regole IVA, ha sollecitato gli operatori a porre l’attenzione e la giusta solerzia sugli adempimenti da assolvere a partire dal 1 Luglio 2021. La data segnata è sopraggiunta e il cambiamento in atto.
La riforma è di tipo gestionale e riguarda in particolare la vendita a distanza nei confronti di consumatori privati. Attualmente gli Stati membri prevedono delle soglie (35.000 o 100.000 euro) oltre le quali il cedente è tenuto a identificarsi ai fini IVA nel paese UE di destinazione e al di sotto delle quali la vendita rimane qualificata come cessione interna al territorio dello Stato pur prevedendosi il trasporto dei beni nel territorio di altri paesi membri dell’Unione Europea.
La nuova formulazione della Direttiva Comunitaria 2006/112/CE (come modificata dalla Direttiva UE 2017/2455) prevede:
- l’estensione del regime speciale MOSS ora ridenominato OSS “One Stop Shop” (inizialmente previsto solo per le prestazioni di servizi elettronici, di telecomunicazione e teleradiodiffusione servizi di (TTE) e servizi elettronici transfrontalieri (TFF)) a tutte le vendite a distanza intracomunitarie di beni verso consumatori finali (B2C);
- l’introduzione di un’unica soglia di riferimento, pari a 10.000 euro di vendite annuali, per tutti i Paesi Membri (il limite di 10.000 euro va considerato come valore complessivo delle vendite a privati consumatori nella UE e non va considerato per singolo Paese), per tutte le operazioni OSS (vendite di beni e prestazioni di servizi TTE e TFF verso consumatori finali);
- l’introduzione del regime IOSS per regolare le vendite a distanza a consumatori finali (B2C) di beni importati da paesi extra UE il cui valore non supera 150 Euro per ogni bene.
A partire dal 1 Luglio 2021 le aziende che supereranno la soglia annua di 10.000 Euro per vendite a distanza a consumatori finali potranno optare per il nuovo regime speciale One Stop Shop (OSS) in luogo della registrazione in ciascuno stato di destinazione delle merci/servizi.
Con l’OSS, i venditori UE potranno registrarsi, tramite apposito portale, in un solo Stato UE (il proprio stato di residenza fiscale) e da lì potranno gestire telematicamente tutte le vendite a distanza nei confronti dei consumatori privati di qualsiasi altro stato membro, con evidente alleggerimento di oneri burocratici e costi organizzativi.
In particolare, sono previste le seguenti procedure:
- OSS UE alla quale possono accedere i soggetti passivi stabiliti in UE e i soggetti passivi extra UE non stabiliti che effettuano vendite a distanza di beni intracomunitarie (questi ultimi dovranno però nominare un rappresentante fiscale nel Paese da cui i beni sono spediti/trasportati);
- OSS non UE riservata ai soggetti passivi non stabiliti in UE che prestano servizi B2C (i prestatori potranno scegliere il Paese nel quale nominare il rappresentante fiscale);
- IOSS (Import One Stop Shop) al quale possono accedere tutti i soggetti passivi (UE ed extra UE) per le vendite a consumatori finali di beni importati da paesi terzi in spedizioni di valore non superiore a 150 euro.
La riforma è stata studiata in vista di una semplificazione dell’iter per l’assolvimento degli obblighi Iva e quindi di una riduzione dei “costi di conformità”, nell’ambito di un progressivo sviluppo della digitalizzazione dei processi di vendita di beni e servizi e dei canali di vendita “on line”.
L’eCommerce B2C dal 2019 al 2020 è cresciuto del 26% e precisamente nello scorso anno ha registrato 30,6 miliardi di Euro (Osservatorio eCommerce B2C).
Ciò che deve ancora crescere è la percentuale delle PMI italiane digitalizzate e capaci di competere col resto d’Europa con un proprio sito-web o una propria app ovvero tramite i provider logistici e commerciali di riferimento.